18 febbraio 2010

Compagni di scuola

Questo lunedi andro' ad una cena con alcuni dei miei vecchi compagni di scuola superiore.... gli stessi (o meglio le stesse) delle 2 volte precedenti di cui ho gia parlato e documentato con tanto di fotografie.

Ad essere sincero non ne ho molta voglia....
Sia chiaro mi fa piacere rivederle anche perche' non ho mai avuto problemi con loro ne rancori etc etc, pero' in questo genere di occasioni divento un ascoltatore passivo perche' non ho nulla da raccontare... o meglio... da raccontare ne avrei peccato che non saprei da dove cominciare e poiche sono solo "amicizie" legate al tempo della scuola non so nemmeno se valga la pena raccontare davvero di me.

Poiche' non mi va molto di raccontare bugie e quindi dover parlare di una fantomatica fidanzata che non esiste (esiste ma al maschile) mi limito sempre a rispondere in maniera molto fugace alle domande che mi vengono poste e trasformando di rado nel discorso Stefano in Stefania... cerco di farlo il meno possibile ovviamente tanto che poi vengono presi altri discorsi e non approfondisco piu di tanto la mia vita privata, tuttavia mi piacerebbe raccontare vermante di me, di noi, di come io stia bene, dell'amore che mi ha spinto a voler creare un posto tutto mio dove poter accogliere il mio Stefano, delle scaramuccie ma dell'infinito amore che alla fine mi lega a lui...

Su questa cosa sono sempre un eterno indeciso... non riesco mai a fare il grande passo.... gay dichiarato ai miei genitori, a mia sorella (e relativo cognato) e ai miei amici intimi ma non altrettanto dichiarato fra i restanti parenti (non dico tutti ma almeno quelli stretti), datore e colleghi di lavoro, ex compagni di scuola, vicini di casa piuttosto che la cassiera del supermarket sotto casa che mi conosce da che ero un bambino.

A volte mi sembra di avere 2 identita'....
non e' che io faccia chissa cosa per nascondermi intendiamoci... semplicemente non parlo mai di me a livello molto personale. Secondo me qualche parente sospetta qualcosa per non avermi mai visto accompagnato da una ragazza come invece molti miei cugini (anche piu piccoli) fanno pero nessuno mi ha mai posto una domanda diretta anche se qualche bisbiglio alle spalle l'ho intuito.... anche a lavoro qualche ragazzo del ristorante mi lancia battutine pero non me ne curo e anzi ci scherzo su direttamente con loro.

Eppure non c'e nulla di male in cio che faccio e non ho nulla di cui vergognarmi.. l'unica cosa positiva e' che ormai parlo di Stefano con i miei genitori senza problemi... almeno quello...

6 commenti:

Lorenzo ha detto...

Ognuno di noi dovrebbe avere la libertà di parlare di se stesso e di raccontare la propria vita e le proprie esperienze senza il timore di essere giudicato, isolato o escluso solo perchè ritenuto diverso da persone che pensano di essere "quelli giusti" e portatori di verità. Detto questo comprendendo benissimo le tue difficoltà ti auguro di trovare la serenità per essere sempre te stesso e di non dover in alcune occasioni rappresentare un Marco diverso da quello vero. Sei una splendida persona, vivi una bella storia d'amore: chi non lo capisce o non rispetta i tuoi sentimenti forse non merita la tua amicizia. Un abbraccio

Joshua ha detto...

Grazie al cielo i km che mi dividono da i miei ex compagni sono più di 1000 :P

Comunque secondo me bisogna vivere tutto serenamente, se tu non hai voglia di dirlo non farlo...sinceramente però cambiare la vocale finale di un nome non è una cosa che mi piace molto.

PD ha detto...

Questo è un problema sentito molto da me come da tanti altri omosessuali. Per me è già stata una lotta accettare me stesso per quel che sono. Ma dopo averlo fatto ho dovuto subito condividerlo con le persone più care (i miei genitori, mio fratello ed i veri amici).
Ora come ora mi pesa un po' dover fare lo "gnorri" con colleghi di lavoro e parenti. Il bilancio tra costi e benefici però non è pendente su questi ultimi quindi continuerò a tener su la maschera e a fare la parte del single impenitente..... e chissà per quanto ancora sob!!!

beltipo ha detto...

Beh in effetti io ho sempre fatto la doppia vita.. Come ho già detto in molte occasioni nessuno (parenti, amici, conoscenti) tranne i miei genitori, sa di me, anche se posso immaginare che qualcuno sospetti.. Perciò, tenendo conto che abito in provincia (il paese è piccolo e la gente mormora..) e che i miei non vogliono che si sappia, mi tocca recitare la parte del finto etero.. divento me stesso solo quando varco la soglia dei locali gay di Milano. Ovviamente non trovo che questo sia giusto, ma mi tocca.. Perciò, come giustamente dici tu, cerco di evitare in genere cene e serate con ex compagni di scuola o cmq con compagnie etero perchè inevitabilmente mi chiedono perchè non mi sono sposato.. Poi il lato + triste è che a questi "eventi" devo andare da solo e non con il mio fidanzato. Trovo questo fatto molto umiliante, come se appartenessi ad una umanità inferiore, che non ha diritto di esistere.. Se poi vado indietro nel tempo, agli anni dell'adolescenza, era terribile stare insieme ai miei compagni di scuola perchè parlavano solo di fighe, calcio e motori.. e trovavo impossibile relazionarmi con loro. Questo è il motivo per cui ho passato quegli anni in profonda solitudine e spesso piangevo..

SkraM ha detto...

@Karl
per quel che ci riguarda noi quando ci riuniamo siamo sempre e solo noi, niente fidanzato/a, amico/a, marito/moglie etc etc.

Cmq alla fine ci sono andato piu abbiamo cenato e chiacchierato del piu e del meno senza particolare interesse e per quel che mi riguarda ho mantenuto l'attenzione suil fatto che ora vivo da solo.

beltipo ha detto...

OK anche noi quando facciamo la cena ufficiale dei coscritti siamo solo noi senza mogli/mariti compagne/compagni.. Ciò non toglie che mi si chieda come mai non mi sono sposato, quasi che ne debba rendere conto a loro.

Quando invece ho detto che mi tocca andare da solo senza il mio fidanzato, alludevo in generale a quando esco con gente etero.. Avendo QUALCHE ANNO PIU' DI TE, gli etero che mi invitano ad uscire con loro, magari amici d'infanzia o conoscenti, sono in genere gente matura (intendo dire gente sposata con prole o che convive). Pertanto il problema si pone eccome, perchè in queste serate sono sempre da solo, spaiato. Poi cmq ho problemi a relazionarmi a prescindere: se da adolescenti i miei compagni parlavano di fighe, calcio e motori, ora, a parte l'onnipresente calcio, parlano magari del problema che il figlio deve fare la prima comunione o la cresima e non sanno se andare al ristorante o se fare in casa perchè al ristorante costa, ma in casa non ci stanno.. Capirai che io ho ben altri argomenti e problemi..