28 giugno 2011

Accordo o non Accordo?

Il sindacato si e' incontrato con il mio datore di lavoro e sono giunti a un "accordo" a cui devo dare una risposta affermativa o negativa.

L'accordo sta nel non agire per vie legali e l'azienda mi mettera' in cassa integrazione zero ore per 5 mesi (da luglio a novembre compreso), per tanto l'INPS mi eroghera' l'80% del mio attuale stipendio e allo scadere della cassa integrazione potro' fare eventuale domanda di disoccupazione con la quale percepiro' 8 mensilita', sempre erogate dall'INPS, di cui le prime 6 calcolate al 60% sul lordo e i restanti 2 calcolati al 40% sul lordo.

Onestamente non so cosa fare... continuare per vie legali o no?
Il sindacato dice che e' meglio accettare perche' da qui a 2 anni ipotetici non si sa che fine potrebbe fare questa azienda.

Oggi ho parlato con la ex moglie del mio datore di lavoro (e' lei che segue gli stipendi) e le ho chiesto per la 13^ che ancora non ho percepito cosi come l'attuale stipendio di maggio.. lo stipendio di maggio mi ha detto che lo ha fatto da poco e che e' per questo che ancora non lo vedo e che si scusa del ritardo, mentre per la 13^ a lei risulta gia' versata quando invece a me non e' MAI arrivata... Ha detto che controllera'...

Non ho piu voglia di fare un ca**o, nemmeno di cercarmi un posto di lavoro... mi sento apatico verso tutto e tutti.

8 commenti:

Majin79 ha detto...

Onestamente non saprei cosa consigliarti... certo è che quando si ricorre alle vie legali non si è mai sicuri al 100% del risultato, mentre questa proposta è concreta...

Roberto Oliva ha detto...

Io accetterei l'uovo oggi ! Mi sembra ragionevole .

Marco ha detto...

Non sonno addentro a questo tipo di situazioni per cui ogni mio consiglio sarebbe alquanto inutile. Certo percepire un minimo di stipendio credo che ti convenga però quello che più mi preme è scuoterti da questo stato in cui dici di trovarti. Su marcolì. Non è mai facile ricominciare, anche quando la "vita" di prima ci faceva cagare e ci lamentavamo ogni 2x3. Però spesso accade e quello che possiamo fare è rimboccarci le maniche e trovare un nuovo equilibrio in quella situazione. Hai finalmente un appartamento tutto tuo, che hai arredato secondo il tuo gusto, secondo la tua personalità. E' qualcosa che devi curare come fosse vivo e par farlo, oltre che per vivere in generale, c'è bisogno di lavorare. Sei un ragazzo in gamba! Le opportunità non mancano di certo! COGLILE!! Avanti!!! Non ti demoralizzare proprio adesso. Da noi si dice "Chiusa una porta si apre un portone!" Chissà se non è la volta buona per dare una svolta in positivo anche in ambito lavorativo! Forza Marcolì!!
Un abbraccio

Marco ha detto...

PS. "Non sono..." il sonno è quello che provo 24/24h in questi giorni! :D

Anonimo ha detto...

Secondo me è meglio accettare l'accordo così almeno sei sicuro di prendere quelle mensilità dall'inps, x le vie legali, a parte che non è sicuro che prenderai qualcosa, ma se anche fosse, non sarà certo pari a 5 mesi (se pur non pagati al 100%) di cassa integrazione + 6 mesi di disoccupazione!
Certo poi che se invece hai già in vista un altro lavoro, bè nn percepiresti + la cassa integrazione nè tanto meno la disoccupazione, in tal caso, ti conviene agire x vie legali così ti becchi subito i soldi e riparti alla grande con il nuovo lavoro.
Non so dipende dalle tue prospettive. In ogni caso ti faccio tanti auguri, cerca di tirarti su!

Amoon ha detto...

vai per vie legali marco...in questa storia gli unici che non ci perderanno sono proprio i tuoi datori di lavoro che ancora oggi, non pagandoti, speculano su di voi!in bocca al lupo

ser ha detto...

Anch'io capisco poco, ma credo sia meglio accettare. Intanto ti rilassi e cominci a reagire allo scoraggiamento. Hai le carte giuste, devi solo giocarle al meglio. Un bacio

Marylain ha detto...

Secondo me dovresti accettare i 5+8 mesi e usare l'anno "coperto" per trovare un'altra occupazione.
Non sono molto esperta, ma non potresti chiedere la mobilità?
Il mio ragazzo con quella ha trovato subito un altro impiego (quando doveva trasferirsi qui).